L' "imperialismo" romano..., ha una data d'inizio?

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Aulo Sebastiano
view post Posted on 11/6/2009, 11:51




In questa discussione ci si chiede quando è cominciata di preciso la politica imperialistica ed espansionistica di Roma antica, che ha poi costretto i romani a mutare il loro ordinamento ancora del tutto simile ad una città-stato in un'impero di nome e di fatto.
Come tutti sappiamo Roma ha sempra avuto un'attidudine all'espansione, sin dall'età regia in cui tentò di stabilire il proprio primato sui latini. Ma fino a un certo punto le iniziative belliche furono sempre giustificate come guerre difensive, per difendersi da una città nemica, per aiutare una città amica, per fermare le incursioni di tribù bellicose. E qui parte la domanda: quale fu il punto dove i romani abbandonarono il concetto di guerra di difesa per darsi completamente all'espansionismo?

Secondo me l'imperialismo romano cominciò nel 280 a.C. quando i romani violarono di loro intenzione e senza un valido motivo il trattato con la città di Taranto entrando nel mare di loro competenza. Episodio che porterà poi alle cosiddette "Guerre Pirriche". Secondo me cominciò allora perchè nelle guerre precedenti, come quelle sannitiche Roma aveva agito sempre sulla difensiva, o per salvaguardare i propri interessi aiutando un'alleato. Contro Taranto invece a mio avviso fu un gesto deliberato di sola conquista.

E secondo Voi? Quando Roma abbandonò i suoi interessi nel Lazio e la sua politica difensiva per iniziare l'espanzionismo nel vero senso della parola?
 
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P. Cornelivs Scipio
view post Posted on 11/6/2009, 13:09




Non credo che si possa stabilire con certezza una data ufficiale... Roma ha sempre agito sia sulla difensiva che sull'offensiva alternativamente ed in ogni caso entrambe le posizioni erano studiate per poter ricavare da una determinata guerra qualcosa di conveniente. In definitiva, Roma, secondo me, volere o nolere ha avuto sin dall'inizio della sua storia mire espansionistiche, d'altronde più territori = più ricchezza = più potere.
 
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DIVVS
view post Posted on 11/6/2009, 13:30




Quando una città inizia a pensare al di fuori dei suoi confini credo si possa già parlare di imperialismo :P

Che ne dici del Ratto delle Sabine ;)
O le guerre di Tullio Ostilio contro Fidene, Veio e Albalonga che fecero presto accrescere l'autorità di Roma in gran parte dell'antico Lazio
 
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Aulo Sebastiano
view post Posted on 17/7/2009, 09:35




Beh, il ratto delle sabine è più mitologia che altro :P mentre le guerre iniziate dai re, mi pare più il tipico imperialismo etrusco, dove si voleva far brillare la propria "polis" rispetto alle altre, più a che un vero tentativo di conquista su larga scala. Se vogliamo andare molto indietro allora si potrebbero considerare le guerre per assoggettare i latini, li si che Roma tentò di conquistare un'intera zona...
 
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Anghelos17
view post Posted on 19/7/2009, 14:38




Innanzitutto salve, voglio innaugurare in questa discussione la mia presenza sul forum. "L'imperialismo" è, a mio modo di vedere, una parola dal significato aperto a diverse interpretazioni. Quella sin qui da voi accolta mi sembra palesemente quella militare. In quest'ottica, dal punto di vista storico andrei ancora più indietro rispetto alle guerre pirriche. Mi riferisco in particolare al 343 a.C., quando il senato accorre in aiuto di Capua per difenderla dai Sanniti. Ora è vero che questo decisione fu presa in conformita con l'accordo stipulato da Roma e la città campana nel 354, però mi sembra solo una formalita finalizzata a giustificare il bellum iustum che era alla base del modo di pensare della Roma repubblicana, almeno alle origini. In realtà però si era ormai formata la nuova classe dirigente patrizio plebea in seguito alla riforma del 367, e questa gia coltivava mire di espansione. Quindi, colloco alla promulgazione delle leggi Licinie Sestie il cambio di tendenza. Ma, dal mio punto di vista, e qui mi scuso se vado ot, è molto più interessante parlare di imperialismo culturale. Quello che è iniziato con Augusto, ma il cui processo è nato in seguito alla vittoria nelle guerre macedoniche, e il conseguente assorbimento della cultura romana in quella greca. Li è nata l'Europa. Li, la concezione di uomo come libero cittadino dotato di ragione che si inserisce nel "patto sociale" al fine di migliorarne il contesto esiste concretamente negli intellettuali del tempo. Ciò significa che si sviluppa un modo di pensare che prescinde dal tempo e dal luogo, ed è perciò universale. La cosa che personalmente mi affascina e che conferma quanto dicevo, è che questa concezione regge tutt'oggi l'europeismo e l'occidentalismo. Ora, preso atto di questa interprezione dell'imperialismo, quandp collochereste voi questa presa di coscenza da parte dell'elite romana?
 
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Aulo Sebastiano
view post Posted on 21/7/2009, 16:12




Beh, anghelos, il tuo post è talmente esauriente che non posso far altro che quatarti, non trovo praticamente nulla da aggiungere :P

Ci chiedi quando l'elite romana prese la coscenza riguardo a una società imperiale e cosmopolita, beh io credo che questo avvenne con la conquista della Grecia classica alla fine del III secolo. A quel tempo con la piena assimilazione della cultura ellenica Roma mirò a diventare l'impero che tutti conosciamo. Anche se una tale politica potrebbero averla già cominciata un secolo prima, con le guerre pirriche.
Forse l'impero fu un risultato non contemplato, nel senso che roma puntava all'egemonia in italia e, nel far questo, lentamente si è avviata a diventare un grande impero che abbracciava tutto il mediterraneo e gran parte del mondo conosciuto, anche se all'inizio non ne avevano l'intenzione...
 
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Anghelos17
view post Posted on 22/7/2009, 11:24




Aulo Sebastiano concordo pienamente con te! Un punto fondamentale nella studio della Roma antica dal quale a mio modo di vedere non si può prescindere è, appunto, la non consapevolezza iniziale in capo al popolo e all'elite romana di diventare una guida e un esempio di civiltà. Sarebbe un grosso errore idealzzare a tal punto la romanita, errore che a mio modo di vedere è stato uno dei fattori principali del periodo più oscuro della storia d'Italia, ovvero la meta del secolo scorso. Ma qui non mi soffermo. non è la politica l'oggetto di questo topic. Ciò che mi preme sottolineare in questo contesto è che la coscenza romana di essere la civilta della ragione è nata solo in pochi membri particolarmente illuminati tra gli intellettuali dell'Urbe che per nostra fortuna hanno raggiunto una posizione d'alto rango all'interno della societas romana riuscendo cosi a plasmarne molti aspetti che tutt'oro vigono in chiave di lettura della storia di quel periodo. Il tempo a cui faccio riferimento è la fine della repubblica e l'inizio dell'impero, nel quale agirono soggetti del calibrio di Giulio Cesare, Caio Mario, Varrone, Cicerone( in parte) ma soprttutto Augusto, Orazio, Tito Livio e tutti gli altri interpreti della filosofia stoica. A conferma di ciò che dico vi è la storia. Dal punto di vista politico basti pensare a come fu contrastata l'ascesa degli uomini nuovi come Mario e Cesare, ambi due eliminati, in maniera diversa, dalla fazione conservatrice, cocciuta e decadente e tradizionalista degli optimates. Perchè chi è radicato nella consutudine non capisce la ragione, e moltissimi romani lo erano. E anche oggi, se mi permettete, si ripropone la stessa identica situazione.
 
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maximilianus
view post Posted on 17/3/2010, 20:51




a mio avviso Roma già con la guerra contro Cartagine ha voluto dire la sua. Sebbene Cartagine fosse l'impero più potente nel Mediterraneo il Senato non ha esitato a dichiararle guerra per scopi puramente espansionistici e per scrivere il proprio nome nella storia.Il Senato è sempre stato la causa di guerre nella repubblica, nell'impero il compito venne affidato all'imperatore determinando periodi di tregua con periodi di guerre.
 
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Decimo Valerio Bruto
view post Posted on 20/4/2010, 13:40




è assolutamente da far coincidere l'inizio dell'imperialismo romano con le conquiste in macedonia, tessaglia e medio oriente. roma, dopo la cacciata dei tarquini, e quindi diventata una repubblica, iniziò delle guerre contro i popoli circostanti...prima contro la lega latina, ma solamente perchè attaccata per prima. quindi la guerra con veio, città etrusca troppo potente e soprattutto troppo vicina. quindi i galli senoni di brenno, ma questa è una partentesi, essendo una guerra difensiva contro invasori che non avevano assolutamente l'idea di stanziarsi sui 7 colli. le guerre sannitiche iniziarono perchè capua chiese aiuto ai romani contro i popoli degli appennini, sempre pericolosi e vicini all'urbe. la guerra pirrica iniziò per colpa di taranto, e non perchè roma volle conquistarla. le guerre puniche ci furono perchè ormai i due regni egemoni del mediterraneo erano arrivati in contatto troppe volte per continuare con alleanze e tregue...era un fattore meccanico che la guerra ci sarebbe stata tra le due nazioni. nella prima il terreno della discordia era la sicilia e siracusa. la seconda scoppio dopo l'attacco di annibale a sagunto e il suo successivo arrivo in italia.

adesso vi spiego perchè secondo me l'imperialismo romano inizia dopo la seconda guerra punica e quindi con le guerre siriache e macedoniche:
in seguito ai numerosi conflitti che ebbe roma nel corso dei decenni i confini della repubblica diventarono enormi rispetto anche solamente a cento anni addietro. con questo si moltiplicarono i fronti e ci fu il bisogno di aumentare il numero di legioni, e, per questa ragione, le porte dell'esercito aprì le porte addirittura ai nullatenenti(1° dettaglio). il conseguente aumento della durata del servizio, portò anche un aumento del numero dei veterani e anche di evocati, che rimanevano nella legione con la prospettiva di varie agevolazioni future(2° dettaglio).
unendo questi due dettagli si viene a scoprire che il bottino cominciò a superare di gran lunga come motivazione di guerra il dovere civico e nazionale, e dove andare a cercare bottino e guerrieri non estremamente difficili da affrontare, per avere una buona prospettiva di guadagno? dove se non nel ricco e prospero oriente, ex impero di alessandro magno?
 
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Aulo Sebastiano
view post Posted on 20/4/2010, 13:46




In generale condivido con te Valerio, ma sei sicuro riguardo a Taranto? Se non ricordo male Roma violò deliberatamente il territorio marino tarantino violando così un trattato che avevano con loro, e quando i tarantini protestarono arrivando alle minacce i romani non ci pensarono due volte ad attaccare. Insomma, a me sembra proprio un'attacco in piena regola^^''
 
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Decimo Valerio Bruto
view post Posted on 20/4/2010, 13:52




no no..hai ragione sulla violazione del territorio dei romani...i tarantini attaccarono le navi che avevano violato il territorio. anche se la flotta era lì sembrerebbe con intenzioni amichevoli, con il solo scopo di perlustrazione. in più taranto saccheggiò l'avamposto romano di thurii, scacciando la guarnigione che lo presidiava. roma mandò un'ambasceria a taranto per cercare di cercare un accordo pacifico. il risultato fù che i romani vennero derisi sia al momento del loro arrivo, sia mentre erano intenti a parlare con le figure più importanti della città stato. furono ricacciati indietro...a quel punto la guerra era più che giustificata, no?
 
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Aulo Sebastiano
view post Posted on 20/4/2010, 15:13




Sarà stato anche con intenzioni amichevoli, ma violava comunque un trattato fra le due città, insomma Roma doveva sapere di stare facendo una cosa pericolosa. A me pare più una scusa per provocare i tarantini, così da non risultare gli attacanti bensì gli attaccati.
E comunque se non sbaglio questa informazione proviene da Cassio Dione che, oltre ad aver scritto il tutto 500 anni e passa dopo, non è uno storico molto affidabile...
 
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Gaia valeria
view post Posted on 20/4/2010, 16:42




Si Aulo, hai ragione. Roma cerco' la guerra con Taranto, ppoponendosi all'inzio come pacificatrice tra le due contendenti e poi violando deliberatamente il trattato stipulato da lei stessa con Taranto.
Non diversamente si è comportata all'inizio della I guerra punica quando venne chiamata in causa dai mamertini ponendosi come forza alternativa a cartagine.
 
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Aulo Sebastiano
view post Posted on 20/4/2010, 17:01




Ma infatti credo che in entrambe le situazioni roma decise di entrare in guerra con una potenza nemica, ma che poi successivamente cercò un casus belli o una motivazione giuridica per giustificare il tutto(da un certo punto di vista anche le guerre sannitiche seguirono questo fattore, però li ci sono anche altre cause).
è per questo che dico che in quel periodo Roma iniziò una vera e propria plitica espansionistica, senza più motivazioni economiche, culturali o di difesa, ma per mera conquista.
 
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Decimo Valerio Bruto
view post Posted on 20/4/2010, 17:11




continuo a pensare che l'imperialismo romano sia nato con l'evoluzione naturale dell'esercito romano...con l'arrivo di persone nullatenenti e veterani evocati che cercavano gloria personale e vantaggi economici...così si è andati a guardare il ricco oriente, anche per evitare che mettesse le mani sull'egitto. per le guerre puniche le cose non stavano affatto così...per cominciare roma prima delle guerre con in punici nn aveva neanche una flotta e cominciò proprio perchè ormai era inevitabile lo scontro tra due potenze in espansione. è diverso
 
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28 replies since 11/6/2009, 11:51   3187 views
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