La persecuzione dei cristiani, verità o leggenda?

« Older   Newer »
  Share  
Aulo Sebastiano
view post Posted on 22/1/2010, 18:10




Se c'è una cosa nell'immaginario collettivo che più si ricorda dei romani insieme ai gladiatori e Nerone che brucia Roma, sono di certo i cristiani mandati al macello nelle Arene. Per molto tempo si è parlato di molte e grandi persecuzioni perpetuate contro persone innocenti ed inermi. Eppure storicamente le fonti ce ne riportano solo una, quella di Diocleziano, per altro molto meno cruenta di quanto si possa pensare. Senza contare che è indubbia la tolleranza romana, ma pagana in generale, per i culti religiosi. Per di più le vere e proprie guerre di religione sono nate solo dopo l'affermazione dei grandi monoteismi.
Ma come fu davvero l'atteggiamento di Roma coi cristiani?

Il primo a occuparsi del cristianesimo fu Tiberio, prestissimo quindi visto che il Cristo venne crocifisso proprio durante il suo principato. Secondo l'analisi del tempo il cristianesimo fu giudicato come un culto potenzialmente destabilizzante viste le sue tesi di negazione del mondo(Il "date a Cesare quel che è di Cesare" è arrivato tardi nei vangeli, senza contare che il cristianesimo degli albori parlava molto dell'imminente venuta del regno di Dio sulla terra) e che quindi andava tenuto d'occhio, ma finchè i suoi adepti non infrangevano le leggi non c'era bisogno di prendere particolari contromisure.
Più di vent'anni dopo Nerone ne mandò a morte qualche centinaia incolpandoli dell'incendio di Roma. Ma fu un mero atto politico per allontanare da se il sospetto del popolo, se non erano i cristiani sarebbe stata qualche altra minoranza.
Sotto Traiano si tornò a chiedersi come ci si dovesse comportare coi cristiani. Sono giunte fino a noi le corrispondenze fra l'imperatore e Plinio il Giovane in cui in sostanza venivano ribadite le stesse decisioni prese da Tiberio.
Un secolo e mezzo dopo sotto Decio i cristiani tornarono alla ribalta, questa volta apertamente accusati di minare le basi dell'impero e pertanto furono messi al bando. Perchè successe questo? Fu un pò come ai tempi di Nerone, l'impero era in una grave crisi politico/militare, conosciuto poi come il "cinquantennio di anarchia militare" e serviva un nuovo caprio espiatorio. Anche qui la persecuzione fu meramente verbale, non ci sono fonti(tranne quelle tardo cristiane) che parlano di morti, senza contare che Decio durò poco al potere. La questione fu ribadita anni dopo da Valeriano, ma anche qui nessuna persecuzione materiale, e suo figlio Gallieno fece presto cadere la cosa. è vero che la legge non fu abolita ma qui è una questione del sistema legislativo romano, difficilmente si abrogava una norma, si preferiva non applicarla facendola cadere in disuso.
Quasi cinquant'anni dopo Diocleziano nel 303 d.C. cominciò quella che può correttemente essere definita la prima vera persecuzione dei cristiani. Ma perchè Diocleziano aspettò quasi vent'anni prima di attuarla? Alcune fonti(tutte cristiane) parlano di una non ben definita parentela fra l'imperatore e il vescovo di Roma del tempo, altri dicono che furono Massimiano e Galerio desiderosi di sangue a convincerlo. Sta di fatto che Diocleziano decretò la chiusura di tutti i luoghi i culto cristiani, ne vietò il rito pubblico e ordinò la distruzione dei loro testi, obbligandoli ad adorare gli dei(in questo caso più che altro erano gli imperatori). I veri motivi di questa scelta non si conoscono, probabilmente Diocleziano era sinceramente convinto che i cristiani fossero un problema per l'impero. tuttavia il fatto che aspettò così tanto tempo prima di attuare la persecuzione mi fa pensare...
Comunque sia diocleziano ritirò il decreto dopo nemmeno un'anno, colpito dalla loro tenacia e dal loro spirito di sacrificio.
Successivamente ci sono descrizioni(anche qui tutte tardo-cristiane) di altre persecuzioni operate da Massimiano, Galerio e Licinio che però avevano la forma di una presa di posizione contro Costantino, auto-proclamatosi difensore dei cristiani.

Per concludere, secondo me si è fatto una gran parlare di migliaia di cristiani bruciati vivi e dilaniati dalle bestie irragionevolmente, forse anche per giustificare le successive persecuzioni ai danni dei pagani(di cui stranamente abbiamo poche descrizioni). Ma non saprei dire, di certo atti persecutori ci furono ma molto meno di quanto la storia ci ha raccontato.
Voi che ne pensate? Siete d'accordo con me o più con la storiografia ufficiale?
 
Top
Gaia valeria
view post Posted on 22/1/2010, 22:23




Sicuramente la storiografia successiva ha enfatizzato le persecuzioni e molte leggende sono nate proprio nel periodo del primo cristianesimo.
Bisogna anche ricordare che i romani non sono stati molto teneri nemmeno nei confronti dei galli e della religone druidica. I druidi, loro sacerdoti, infatti avevano in mano il potere di controllare la popolazione e di manovrarla contro i romani stessi. Ma di questo se ne parla poco. Così come giustamente Aulo ha fatto rilevare riguardo alle persecuzioni dei cristiani nei confronti dei pagani (pensiamo ad Ipazia, per esempio).


 
Top
Aulo Sebastiano
view post Posted on 23/1/2010, 11:16




Si è vero anche i druidi furono perseguitati, anche qui però solo per ragioni politiche come tu hai ben riportato. Se non ricordo male le persecuzioni ci furono soprattutto sotto Augusto e Tiberio, quando invece Cesare li aveva protetti...
 
Top
Gaia valeria
view post Posted on 23/1/2010, 16:46




Non proprio: Cesare aveva intuito il grande potere dei druidi, aveva cercato di controllarli e di usarli a proprio vantaggio. Furono però come giustamente hai detto, i suoi sucessori a preseguitarli.
 
Top
FLAVIA FIRMA
view post Posted on 27/1/2010, 19:33




Sicuramente la cristianità ha minato, anzi, ha per qualcuno portato alla rovina l'impero, per il fatto intrinseco alla religione cristiana di adorare un dio che non fossse più l'imperatore . Un fattore politico quindi che ha generato le persecuzioni ben sopracitate da Aulo.
Credo che molto sia cmq stato strumentalizzato in seguito dalla chiesa cattolica per i propri fini.
A me sembra, molto strano che i Romani ,noti per la loro capacità di assorbire altri popoli e le loro religioni abbiano poi deciso in casa loro di agire cosi "crudelmente" senza un motivo pratico.
 
Top
maximilianus
view post Posted on 24/3/2010, 21:08




i romani consideravano il cristianesimo più che un'eresia, questa nuova religione portava, secondo i romani, all'insurrezione da parte degli ebrei. Questo portò all'invio in Gudea di nuove legioni. Inoltre Cristo era xanche percoloso per i sacerdoti che credevano alla legge di Mosè e non all'arrivo del Salvatore. Quando gli stessi romani si resero conto che questa nuova religione aveva trovato fedeli nei soldati, nel popolo e anche in alcuni senatori, l'imperatore si vide costretto a d permetterla: il primo fu Costantino con l'editto di Milano poi Teodosio con l'editto di Tessallonica in cui il cristianesimo diveniva ufficialmente religione dell'impero.
 
Top
Gaia valeria
view post Posted on 25/3/2010, 09:31




Beh ma il concetto di eresia è cristiano. I realtà ai romani non interessava molto il tipo di religione che praticavano i popoli da loro conquistati, l'importante è che non causassero problemi.Cosa che invvece è avvenuta prima con la religione gallica ( i druidi furono particamente sterminata da Cesare) e poi con il cristianesimo. Plinio il giovane per esempio, come governatore della Giudea fa un relazione dettagliata a Traiano sui cristiani affermando di non vederli come causa di possibili rivolte. Il fatto è che la palestina è sempre stata fonte di rivolte e all'inizio i cristiani erano considerati una setta nata dalla religione ebraica e nient'altro.
Un altro conto è parlare di Costantino e Teodosio che hanno sfruttato il cristianesimo per tentare di tenere unito l'impero. Ma il cristianesimo aveva trovato terreno favorevole grazie alla diffusione di culti orientali come quello di Iside e di Mitra che predicavano l'aiuto reciproco e l'importanza di esssere fedeli, religioni che poi il cristianesimo ha inglobato nel suo sistema di fede.
 
Top
Aulo Sebastiano
view post Posted on 6/5/2010, 17:14




CITAZIONE (Gaia valeria @ 25/3/2010, 10:31)
Beh ma il concetto di eresia è cristiano. I realtà ai romani non interessava molto il tipo di religione che praticavano i popoli da loro conquistati, l'importante è che non causassero problemi.Cosa che invvece è avvenuta prima con la religione gallica ( i druidi furono particamente sterminata da Cesare) e poi con il cristianesimo. Plinio il giovane per esempio, come governatore della Giudea fa un relazione dettagliata a Traiano sui cristiani affermando di non vederli come causa di possibili rivolte. Il fatto è che la palestina è sempre stata fonte di rivolte e all'inizio i cristiani erano considerati una setta nata dalla religione ebraica e nient'altro.
Un altro conto è parlare di Costantino e Teodosio che hanno sfruttato il cristianesimo per tentare di tenere unito l'impero. Ma il cristianesimo aveva trovato terreno favorevole grazie alla diffusione di culti orientali come quello di Iside e di Mitra che predicavano l'aiuto reciproco e l'importanza di esssere fedeli, religioni che poi il cristianesimo ha inglobato nel suo sistema di fede.

Oddio, più che inglobato le ha perseguitate^^'''
Il mitraismo in particolare è stato nelle mire dei cristiani per molto tempo, proprio perchè il suo culto toglieva fedeli al loro, quasi tutti i mitrei(non mi ricordo bene se si chiamano proprio così) furono distrutti e infatti delle loro pratiche non sappiamo nulla...

Sulle scelte operate da Teodosio e Costantino c'è altro da dire; il primo era un cristiano devoto, basti pensare che fu il primo e unico imperatore ad inginocchiarsi davanti a un vescovo che si immischiava nelle faccende politiche dell'impero(quel "san" Ambrogio <_< ) e quindi era più influenzabile che altro.
Su costantino si sono fatte supposizioni per anni, ma ancora non si è trovata una risposta soddisfacente, a me sembra strano che lo fece per tenere unito l'impero, era già abbastanza unito e i cristiani erano ancora molto pochi, di certo ha fatto bene a regolarizzarli e immetterli nel sistema romano per controllarli meglio, ma poi è andato oltre, e qui iniziano i dubbi...
 
Top
Gaia valeria
view post Posted on 6/5/2010, 18:51




No Aulo, i cristiani hanno ingloblato il mitraismo, assorbendone e trasformando molto di questa religione. Pensiamo per es. alla data di nascita di Miatra (25 dicembre), al fatto che anche questo dio fosse nato in una grotta...
Certo i pagani sono stati perseguitati, ma secondo me, la chiesa ha saputo fare molti più accoliti, accogliendo e trasformando i culti precedenti. La giustificazione è sempre la stessa: le divinità pagane sono manifestazioni del vero Dio, quindi è giusto inserirle, in un modo o in un altro, nei riti della chiesa stessa-
 
Top
Decimo Valerio Bruto
view post Posted on 6/5/2010, 20:22




ehm, in questo caso, cara valeria ti devo correggere...quì non si parla di cristiani, bensì di cattolici, che hanno inglobato tantissimi riti pagani(capodanno, pasqua, natale, etc...) per infatti riuscire a racchiudere molti più sostenitori insieme.
 
Top
Gaia valeria
view post Posted on 6/5/2010, 20:58




La definizione cattolici, nasce con lo scisma d'oriente del 1054, ma fino a quella data tutti erano cristiani e la chiesa aveva già mille anni di storia con tutto quello che consegue.
 
Top
marzio de li trabucchi
view post Posted on 4/12/2010, 11:43




CITAZIONE (FLAVIA FIRMA @ 27/1/2010, 19:33) 
Sicuramente la cristianità ha minato, anzi, ha per qualcuno portato alla rovina l'impero, per il fatto intrinseco alla religione cristiana di adorare un dio che non fossse più l'imperatore . Un fattore politico quindi che ha generato le persecuzioni ben sopracitate da Aulo.
Credo che molto sia cmq stato strumentalizzato in seguito dalla chiesa cattolica per i propri fini.
A me sembra, molto strano che i Romani ,noti per la loro capacità di assorbire altri popoli e le loro religioni abbiano poi deciso in casa loro di agire cosi "crudelmente" senza un motivo pratico.

Aggiungo anche che era proprio la morale cristiana a diventare destabilizzante per la mentalità Romana.
Neitzche da un' analisi perfetta della differenza tra il modo di pensare degli antichi e quello nuovo dei cristiani.
Quindi con la loro espansione, la cosa più importante non era più la famiglia, lo stato, la comunità, bensì era diventata la fede, la propria sofferenza (per dimostrare a dio quanto si è pentiti di chissà quale colpa), una forma totalmente differente della visione di aiutare gli altri (es. ti dono il pane, ma non ti insegno a farlo; mentre prima era ti do gli strumenti per andare da qualcuno che ti insegni a farlo).
Insomma ha portato tutto un modo di pensare che ha destabilizzato la società romana proprio nel rapporto tra vicini, e di conseguenza è crollato l' intero impero (fosse stato ancora la Res Pvblica sarebbe crollata ugualmente, il rifiuto di divinizzare l' imperatore è solo una briciola dello sconvolgimento portato dal cristianesimo).


Inoltre Aulo giustamente dice che non era nella mentalità romana la persecuzione religiosa, infatti così è.
I cristiani venivano perseguitati non in quanto fedeli di tal religione o in quanto non adoratori dell' imperatore, ma perché compivano atti di illegalità (violenza, incedi, omicidi, sommosse, ecc.) infatti lessi tempo addietro un articolo che parlava proprio del fatto che forse non fu Nerone a bruciare Roma, ma furono i cristiani (il concetto di "fuoco purificatore" del resto è tipica del cristianesimo). Questo non assolve Nerone dalle altre sue follie, ma di certo sottolinea anche un modus operandi dei cristiani del tempo (aggiungo a tal proposito un post che feci alcuni mesi fa, dove raccoglievo un po' tutte le varie informazioni che avevo trovato riguardo agli atti compiuti dai cristiani. QUI).

Riguardo alle festività rubate dai cristiani, loro hanno preso un po' a casaccio come è capitato (un po' come la wicca oggi, con però palesi differenze, e tutte di certo non a favore del cristianesimo), il natale non era solo la nascita di Mitra, ma anche il Natalis Sol Invictus, oltre che il primo giorno in cui il sole ricomincia la sua vittoria sulle "tenebre invernali" (giorno successivo al solstizio). Ma questo bisogna anche dire che è normale di tutte le religioni, è costume assimilare le religioni delle culture vicine. La differenza è che il cristianesimo prima si è espanso tra gli schiavi e i disperati (Morale degli Schiavi, è qui che mi ricollego a Nietzche), e poi tra il resto con la forza. Al contrario le altre culture prendevano spunto, interessati alle differenze culturali e ad un miglioramento proprio, cosa che non può essere nel cristiano essendo egli convinto che il suo unico dio, sia l' unico e conseguentemente l' unico giusto (se poi vogliamo aggiungere i vari mantra ideati dal cristianesimo per fare operazione di autoconvincimento sulla propria inferiorità come uomini, ma vorrei evitare per adesso di tediarvi con lunghi e noiosi scritti in cui unisco metafisica, psicologia, sociologia, e storia :P ).
Se posso suggerire una lettura riguardo al periodo finale dell' impero -e avere un' altra precisazione del comportamento dei cristiani del tempo- conseglierei il "De Reditu" che altro non è che un diario (posto sotto forma di poema) scritto da un patrizio (?) romano. Testo dal quale è stato per altro tratto l' omonimo film (De reditu: il ritorno) del 2003 con Claudio Bondi. Consiglio vivamente la lettura o la visione di uno dei due (o entrambi se vi è gradito).

 
Top
Gaia valeria
view post Posted on 4/12/2010, 14:12




Io non sarei così radicale nei confronti del cristianesimo. Innanzi tutto dire che l'impero è caduto solo a cuasa dei cristiani mi sembra una forzatura: sono state individuate altre concause (le invasioni, la debolezza della classe dirigente, la crisi finanziaria, addirittura cambiamenti climatici, tanto per nominarne alcuni).
Inoltre mi sembra un po' tirata per i capelli l'ipotesi sull'incendio del 64: non è stato il primo incendio della storia di Roma e non è stato l'ultimo, probabilmente è scoppiato come tanti altri ma non domato a causa dell'eccessivo caldo del mese di luglio. Altrimenti Augusto non avrebbe pensato di formare un corpo di vigiles con il compito proprio di domare gli incendi.
Dire poi che i cristiani dei primi secoli fossero una banda di criminali mi sembra eccessivo, il discorso si può fare con le dovute differenze, dopo l'editto di costantino.
Il de reditu di Namaziano inoltre racconta le devastazioni dei goti di Alarico in Italia, prima che le devastazioni dei fanatici cristiani.
Non metto in dubbio che i cristiani abbiano avuto le loro colpe non solo nei primi secoli ma anche in ogni altra epoca, ma credo che sia fondamentale per una ricerca storica seria valutare più fonti senza partire prevenuti.
 
Top
Aulo Sebastiano
view post Posted on 4/12/2010, 14:52




Sull'incendio sono d'accordo con Gaia, ormai è storicamente appurato che ebbe una causa fortuita, non lo appiccò nessuno, Nerone accusò i cristiani solo per allontanare i sospetti su di sè, furono il classico caprio espiatorio, scelto a caso.
Criminali non direi, di certo a lungo andare nel mucchio si dimostrarono molto violenti a causa del fanatismo, questo si, ma intrinsecamente violenti no.
 
Top
Gaia valeria
view post Posted on 7/12/2010, 17:27




Su molte cose hai perfettamente ragione Eriele: la propaganda ecclesiastica ha fatto vittime illustri: pensiamo solo a Giuliano l'apostata, chiamato così perchè voleva ripristinare gli antichi culti pagani. E questo si collega a quanto tu dici a proposito del fatto che la religione pagana a Roma avesse uno scopo pubblico ( tanto è vero che il sacerdozio era una carica pubblica), proprio perchè le religioni classiche erano culti in cui il cittadino faceva parte di una comunità che compiva "comunitariamente" dei riti secondo pratiche chiare a tutti. Insomma: non era l'individuo ma la cittadinanza a fare la differenza.
Io credo che il motivo per cui tu ti sia accorta che le cose sono diverse da quanto ti è stato detto sia semplicemente per il fatto che tu abbia desiderato conoscere e apprendere di più. La cultura è una delle poche cose che rendono il nostro giudizio indipendente.
Per quanto riguarda i libri di catechismo, credo che ormai queste cose non vengano più scritte da nessuna parte, anche la chiesa, in queesto senso si è evoluta e ha preso coscienza di quanti errori abbia fatto nel passato.
Se non sbaglio Giovanni Paolo II ha chiesto perdono per i misfatti della chiesa un numero esagerato di volte.
Dal mio punto di vista non c'è stata comprensione da entrambe le parti (romani e cristiani), pensa che Plinio il Giovane in una lettera a Traiano chiede come si deve comportare con gli ebrei seguaci di Gesù nazzareno e l'imperatore risponde che devono essere trattati come tutti gli altri abitanti sul suolo dell'impero, perseguendoli solo in caso commettessero crimini.
D'altro lato imperatori come Diocleziano non ebbero scrupoli a perseguitarli.

 
Top
15 replies since 22/1/2010, 18:10   1700 views
  Share