CITAZIONE (FLAVIA FIRMA @ 27/1/2010, 19:33)
Sicuramente la cristianità ha minato, anzi, ha per qualcuno portato alla rovina l'impero, per il fatto intrinseco alla religione cristiana di adorare un dio che non fossse più l'imperatore . Un fattore politico quindi che ha generato le persecuzioni ben sopracitate da Aulo.
Credo che molto sia cmq stato strumentalizzato in seguito dalla chiesa cattolica per i propri fini.
A me sembra, molto strano che i Romani ,noti per la loro capacità di assorbire altri popoli e le loro religioni abbiano poi deciso in casa loro di agire cosi "crudelmente" senza un motivo pratico.
Aggiungo anche che era proprio la morale cristiana a diventare destabilizzante per la mentalità Romana.
Neitzche da un' analisi perfetta della differenza tra il modo di pensare degli antichi e quello nuovo dei cristiani.
Quindi con la loro espansione, la cosa più importante non era più la famiglia, lo stato, la comunità, bensì era diventata la fede, la propria sofferenza (per dimostrare a dio quanto si è pentiti di chissà quale colpa), una forma totalmente differente della visione di aiutare gli altri (es. ti dono il pane, ma non ti insegno a farlo; mentre prima era ti do gli strumenti per andare da qualcuno che ti insegni a farlo).
Insomma ha portato tutto un modo di pensare che ha destabilizzato la società romana proprio nel rapporto tra vicini, e di conseguenza è crollato l' intero impero (fosse stato ancora la Res Pvblica sarebbe crollata ugualmente, il rifiuto di divinizzare l' imperatore è solo una briciola dello sconvolgimento portato dal cristianesimo).
Inoltre Aulo giustamente dice che non era nella mentalità romana la persecuzione religiosa, infatti così è.
I cristiani venivano perseguitati non in quanto fedeli di tal religione o in quanto non adoratori dell' imperatore, ma perché compivano atti di illegalità (violenza, incedi, omicidi, sommosse, ecc.) infatti lessi tempo addietro un articolo che parlava proprio del fatto che forse non fu Nerone a bruciare Roma, ma furono i cristiani (il concetto di "fuoco purificatore" del resto è tipica del cristianesimo). Questo non assolve Nerone dalle altre sue follie, ma di certo sottolinea anche un modus operandi dei cristiani del tempo (aggiungo a tal proposito un post che feci alcuni mesi fa, dove raccoglievo un po' tutte le varie informazioni che avevo trovato riguardo agli atti compiuti dai cristiani.
QUI).
Riguardo alle festività rubate dai cristiani, loro hanno preso un po' a casaccio come è capitato (un po' come la wicca oggi, con però palesi differenze, e tutte di certo non a favore del cristianesimo), il natale non era solo la nascita di Mitra, ma anche il Natalis Sol Invictus, oltre che il primo giorno in cui il sole ricomincia la sua vittoria sulle "tenebre invernali" (giorno successivo al solstizio). Ma questo bisogna anche dire che è normale di tutte le religioni, è costume assimilare le religioni delle culture vicine. La differenza è che il cristianesimo prima si è espanso tra gli schiavi e i disperati (Morale degli Schiavi, è qui che mi ricollego a Nietzche), e poi tra il resto con la forza. Al contrario le altre culture prendevano spunto, interessati alle differenze culturali e ad un miglioramento proprio, cosa che non può essere nel cristiano essendo egli convinto che il suo unico dio, sia l' unico e conseguentemente l' unico giusto (se poi vogliamo aggiungere i vari mantra ideati dal cristianesimo per fare operazione di autoconvincimento sulla propria inferiorità come uomini, ma vorrei evitare per adesso di tediarvi con lunghi e noiosi scritti in cui unisco metafisica, psicologia, sociologia, e storia
).
Se posso suggerire una lettura riguardo al periodo finale dell' impero -e avere un' altra precisazione del comportamento dei cristiani del tempo- conseglierei il "
De Reditu" che altro non è che un diario (posto sotto forma di poema) scritto da un patrizio (?) romano. Testo dal quale è stato per altro tratto l' omonimo film (
De reditu: il ritorno) del 2003 con Claudio Bondi. Consiglio vivamente la lettura o la visione di uno dei due (o entrambi se vi è gradito).