| Io analizzerei da un'altra prospettiva il contenuto dei libri, che sembrerebbe "pratico-procedimentale", piuttosto che "profetico". I pochi dati certi che abbiamo ci dicono che i libri vennero consultati dopo la sconfitta al lago Trasimeno per mano di Annibale, ottenendo un responso che prescriveva la fondazione di una nuova colonia. L'anno seguente, all'indomani della battaglia di Canne, il responso fu di compiere un sacrificio umano per scongiurare la minaccia punica che incombeva sulla capitale. Quindi, basandosi unicamente sulle informazioni pervenuteci con certezza, sembrerebbe che i Libri Sibillini, più che una raccolta di profezie, fossero una sorta di manuale delle procedure di purificazione, espiazione, buon augurio, da compiere qualora si verificassero eventi ( sconfitte in guerra, epidemie, cataclismi naturali ) ricadenti nelle categorie elencate nei Libri stessi. Se poi vogliamo andare oltre l'aspetto favolistico e magico, non dobbiamo sottovalutare l'importanza politica dei Libri. La loro consultazione era infatti appannaggio esclusivo di un collegio sacerdotale che poteva essere interpellato unicamente dal Senato, e neppure i Consoli potevano ricorrervi senza il consenso dell'assemblea.Pertanto, con il tempo, i Libri diventarono uno strumento di influenza nelle mani dei Senatori. A seguito dell'incendio dell'anno 83 a.C, che portò alla distruzione dei testi, Silla inviò emissari in tutto il mondo per acquisire nuovi libri profetici, e l'arrivo di tali codici snaturò in parte la natura puramente "manualistica" dei precedenti, tanto che l'arrivo delle nuove raccolte fu accompagnato dall'introduzione di nuove divinità.
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